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Urgnano

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Il grandioso organo Giuseppe Serassi (1798) della prepositurale dei SS. Nazario e Celso martiri di Urgnano
di Federico Lorenzani

Dopo la ricostruzione della chiesa parrocchiale e del presbiterio (iniziata nel 1784), gli amministratori della parrocchiale in accordo con la Comunità che governava la chiesa stabilirono di costruire un nuovo organo. La decisione di realizzarlo fu presa nel Consiglio comunale il 22 gennaio 1786 ma si attese il 31 gennaio 1790 per l’incarico definitivo e per la realizzazione di un organo adeguato alla magnificenza del nuovo tempio che si andava costruendo scelsero Giuseppe Serassi di Bergamo “artefice ben noto a Bergamo, Stato veneto e paesi esteri” e trattarono l’accordo. La convenzione stessa prevedeva un organo di 16 piedi ma visto il periodo intercorso tra l’autorizzazione alla realizzazione (1790) e l’anno effettivo di collocazione (1798), lo strumento subì sostanziali modifiche tra il progetto iniziale e quello effettivamente realizzato. Innanzitutto furono aumentate considerevolmente le proporzioni da 16 a 32 piedi reali.
La data di costruzione dello strumento è stata rilevata dalla firma posta dietro la canna maggiore di facciata.
Giuseppe Serassi nel suo catalogo degli organi pubblicato nel 1816 lo inserì come l’organo n° 119 ed al riguardo scrisse: “Organo di Piedi 16 con Principale di 32’ a due tastiere”. Nel secondo catalogo, redatto nel 1858, che, come è noto, segue una numerazione diversa, risulta essere invece il n° 117 del 1808. Giuseppe Serassi quando compilò il catalogo aveva ben presente che l’organo di Urgnano era uno dei più grandi strumenti settecenteschi usciti dalla sua bottega, certamente l’unico, per quanto ne sappiamo, uscito con il Principale 32’ reale alla tastiera. L’organo di Urgnano si configura pertanto come il più grande strumento realizzato in Italia nel Settecento.
A questo riguardo e per sottolineare l’unicità delle dimensioni di questo strumento, i committenti di Urgnano nel 1799 invitarono Luigi Amati (1754-1816) per verificare se l’organo fosse veramente di 32’ piedi e per farne una stima economica.
Dato che non è stato rintracciato il contratto di costruzione dello strumento, per lo studio dello strumento fortunatamente è stato di grande aiuto un documento ritrovato a Verona, infatti, presso la chiesa parrocchiale di San Nicolò all’Arena, è custodito un’interessante scritto che descrive l’organo di Urgnano ancora in fase di allestimento.
Le turbolenti vicende politiche tra fine Settecento e inizio Ottocento, con la soppressione delle confraternite, interessarono anche l’organo infatti Giuseppe Serassi dovette faticare e non poco per essere pagato e nel 1809 attendeva ancora il saldo.

Lo strumento funzionò regolarmente con pochi interventi di manutenzione straordinaria sino al 1927 quando il cremonese Giuseppe Rotelli costruì un organo a due tastiere per il Santuario della Basella dello stesso paese ed entrò in contatto con i fabbriceri della parrocchiale.
Il pesante intervento “di riforma” operato da Rotelli nel 1930 ha completamente sfigurato lo strumento con l’intento di renderlo moderno e adatto ad un repertorio romantico. Questo lavoro ha implicato il mutamento della trasmissione da meccanica a pneumatico-tubolare con lo spostamento della consolle in presbiterio e dell’Organo Eco, denominato nella nuova disposizione fonica Espressivo, in coro dietro l’altare. Nell’atto di collaudo del 1931 Arnaldo Bambini, organista a Verolanuova (BS), uno dei maggiori sostenitori di Rotelli e di queste pesanti operazioni di riforma, propose addirittura di ampliare ulteriormente lo strumento portandolo da due a tre tastiere con la sostituzione di qualche altro registro. La sua insensata richiesta fortunatamente non venne presa in considerazione. Lo strumento nell’intervento di restauro-ricostruzione, pur mantenendo alcune stratificazioni ottocentesche ha permesso di riportare l’organo prossimo alla configurazione voluta da Giuseppe Serassi.

Bibliografia:

Il grandioso organo di Giuseppe Serassi 1798 di Urgnano. A cura di Federico Lorenzani – Gabriele Medolago, Guastalla, Associazione Giuseppe Serassi, 2013.

FUG 054

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